News – infettivologia
La parotide sfida il medico
Uno studio suggerisce che in molti casi di parotite entrano in gioco virus diversi dal paramixovirus.
La malattia di Lyme
Una breve sintesi sulla diagnosi e sul trattamento della malattia di Lyme.
Azitromicina: più benefici che rischi nel trattamento della polmonite degli anziani
Sebbene le linee guida di pratica clinica raccomandino la terapia combinata con macrolidi, compresa l’azitromicina, come terapia di prima linea in pazienti ospedalizzati con polmonite, recenti ricerche suggeriscono che l’azitromicina potrebbe essere associata ad incremento di eventi cardiovascolari.
Uso di antibiotici per la bronchite acuta
La bronchite acuta è una malattia respiratoria con sintomo predominante la tosse, che dura meno di tre settimane. Per più di 40 anni i trials hanno dimostrato che gli antibiotici non erano efficaci nella bronchite acuta. Nonostante ciò, tra il 1980 e il 1999, il tasso di antibiotici prescritti per la bronchite acuta era tra il 60% e l’80% negli USA. Durante gli ultimi 15 anni, il Centers for Disease Control and Prevention (CDC) ha fatto molti sforzi per ridurre la prescrizione di antibiotici per la bronchite acuta. Dal 2005, una misura della Health Care Effectiveness Data and Information Set (HEDIS) ha stabilito che il tasso di prescrizione di antibiotici per la bronchite acuta avrebbe dovuto essere uguale a zero.
Herpes zoster e rischio di ictus
Dopo un herpes zoster aumenta il rischio di ictus, soprattutto nei pazienti adulti-anziani e nei casi di interessamento della faccia e della zona oculare.
Una pillola al giorno per l'epatite C
Una associazione fissa di ledispavri/sofosbuvir somministrata per os una sola volta al giorno si è dimostrata efficace nell'ottenere una risposta virologica sostenuta in pazienti affetti da infezione cronica HCV genotipo 1.
Aritmia cardiaca e morte con azitromicina e levofloxacina
Nel Marzo 2013, la Food and Drug Administration (FDA) ha avvisato che l’azitromicina poteva portare un aumentato rischio di aritmia potenzialmente fatale in pazienti con alto rischio cardio-vascolare di base; in particolare, la FDA ha stabilito che l’azitromicina poteva causare un prolungamento dell’intervallo QT ed innescare torsioni di punta. La FDA ha, quindi, affermato che i pazienti a rischio di aritmia-indotta-da-azitromicina erano coloro che presentavano un prolungamento dell’intervallo QT, bassi livelli sierici di potassio e/o magnesio, o bradicardia o, ancora, quelli trattati con farmaci antiaritmici. I pazienti anziani e quelli ad alto rischio di malattia cardio-vascolare erano ritenuti essere più suscettibili agli eventi avversi dell’azitromicina.
Ulteriori discussioni circa la sicurezza cardio-vascolare dell’azitromicina sono sorte dopo la pubblicazione di uno studio osservazionale di pazienti Medicaid, pubblicato sul New England Journal of Medicine, che aveva dimostrato un rischio significativamente elevato di morte cardio-vascolare nei 5 giorni di trattamento con azitromicina. Tale rischio era maggiore in pazienti con elevato rischio cardio-vascolare di base. Rischi simili sono stati osservati in pazienti trattati con levofloxacina, secondo la FDA, sebbene l’Agenzia non abbia emesso un avviso formale circa i potenziali effetti aritmogeni del farmaco.
Altri antibiotici macrolidi, quali l’eritromicina e la claritromicina, hanno dimostrato di aumentare il rischio di prolungamento dell’intervallo QT, delle torsioni di punta e della tachicardia ventricolare polimorfa.
Recentemente, c’è stata una reazione crescente tra alcuni esperti e società professionali contro l’uso dell’azitromicina per trattare infezioni comuni. Esiste la preoccupazione che sia usata troppo spesso e che abbia contribuito al diffuso aumento dell’antibiotco-resistenza.
Antibiotici nel mal di gola
La faringite acuta rappresenta un terzo di tutte le infezioni delle vie respiratorie in medicina generale ed è il motivo di circa un terzo delle prescrizioni di antibiotici per tali infezioni. Sebbene le complicanze maggiori siano rare nella faringite acuta, alla maggior parte dei pazienti vengono ancora dati gli antibiotici. La prescrizione di antibiotici in medicina generale è in aumento, con conseguente aumento della antibiotico-resistenza, che può portare ad infezioni gravi, che iniziano a divenire intrattabili. L preoccupazione di eventuali complicanze è uno dei motivi che conduce il medico a prescrivere antibiotici. Dati derivanti dai trial suggeriscono che gli antibiotici riducono il rischio di complicanze del mal di gola di almeno il 50%, ma sono stati fatti pochi trial sulle complicanze nei setting moderni, e i dati relativi alla prescrizione ritardata di antibiotici sono sottodimensionati. Nel 2008, l’UK National Institute for Health and Care Excellence (NICE) ha raccomandato sia la strategia di non prescrivere antibiotici, sia quella di ritardare la prescrizione per il mal di gola e per le altre infezioni respiratorie. Tuttavia, pochi dati relativi alle complicanze associate alla prescrizione ritardata sono disponibili per il NICE, per cui è ecessaria ulteriore evidenza per giustificare tale raccomandazione.
Come gestire l'aspettativa di antibiotici dei pazienti
Esperti di comunicazione hanno suggerito che è buona pratica clinica chiedere direttamente ai pazienti se essi si aspettano di ricevere la prescrizione di un antibiotico per un’infezione acuta del tratto respiratorio superiore (URTI), come parte di una corretta comunicazione relativa alle idee, alle preoccupazioni e alle aspettative dei pazienti circa i problemi di salute. Questi suggerimenti sono emersi da studi inerenti il tema del “come condurre al meglio la consultazione”, quando gli antibiotici sono ritenuti clinicamente inappropriati ma vengono comunque prescritti per soddisfare le aspettative che hanno i pazienti o i parenti circa gli antibiotici, secondo la percezione dei loro medici.
Il test per l’HIV: quando sospettare una falsa positività
Quando sospettare una falsa positività del test per l'HIV?