Aritmia cardiaca e morte con azitromicina e levofloxacina
infettivologia
04-05-2014 06:08 · Letture: 5304
Partendo da queste premesse, gli autori di questo studio retrospettivo di coorte tra veterani US hanno testato l’ipotesi che l’assunzione di azitromicina e di levofloxacina potesse aumentare il rischio di morte cardio-vascolare o di aritmia, rispetto all’uso di amoxicillina.
E’ stata studiata una coorte di veterani US (età media, 56.8 anni) che avevano ricevuto la dispensazione, esclusivamente ambulatoriale, sia di amoxicillina (n = 979-380), sia di azitromicina (n = 594.792), sia di levofloxacina (n = 201.798) al Department of Veterans Affairs tra il Settembre 1999 e l’Aprile 2012. L’azitromicina era stata dispensata per lo più per 5 giorni, mentre l’amoxicillina e la levofloxacina soprattutto per almeno 10 giorni.
Risultati:
Durante il trattamento dal giorno 1 al giorno 5, i pazienti trattati con azitromicina avevano un rischio significativamente aumentato di morte (hazard ratio [HR] = 1.48; 95% IC, 1.05–2.09) e di grave aritmia (HR = 1.77; 95% IC, 1.20–2.62) rispetto a pazienti trattati con amoxicillina. Durante il trattamento dal sesto al decimo giorno, i rischi erano statisticamente differenti. Rispetto a pazienti trattati con amoxicillina, quelli trattati con levofloxacina dal giorno 1 al giorno 5 avevano un rischio maggiore di morte (HR = 2.49, 95% IC, 1.7–3.64) e di grave aritmia cardiaca (HR = 2.43, 95% IC, 1.56–3.79); questo rischio si manteneva statisticamente differente dal giorno 6 al giorno 10 sia per la morte (HR = 1.95, 95% IC, 1.32–2.88) sia per l’aritmia (HR = 1.75; 95% IC, 1.09–2.82).
Gli autori concludono che, rispetto ad amoxicillina, l’azitromicina aveva comportato un rischio statisticamente significativo di mortalità e di aritmia dal giorno 1 al giorno 5, ma non dal giorno 6 al giorno 10. La levofloxacina, che era stata erogata prevelentemente per un minimo di dieci giorni, aveva comportato un aumento di rischio in tutto il periodo di 10 giorni.Fonte: Azithromycin and levofloxacin use and increased risk of cardiac arrhythmia and death. Rao GA, Mann JR, Shoaibi A, et al. Ann Fam Med 2014; 12: 121-127. Commento di Patrizia Iaccarino Da questo lavoro un ulteriore monito per il medico di medicina generale all’utilizzo oculato degli antibiotici, sia per il problema crescente dell’antibiotico-resistenza, sia per la possibilità di eventi avversi. Per ciascun paziente bisognerebbe sempre valutare il rapporto rischio/beneficio della terapia antibiotica e favorire decisioni condivise. Laddove la terapia antibiotica si riveli necessaria (non certo per la “tosse” o per le virosi respiratorie, o per ogni banale cistite, come, purtroppo continua ad essere prescritta in maniera inappropriata), essa va personalizzata, ponendo molta attenzione al paziente anziano e al paziente con elevato rischio cardio-vascolare di base, ricordando che esistono tante opzioni terapeutiche di antibiotico-terapia. Riferimenti: http://www.pillole.org/public/aspnuke/news.asp?id=2172 http://www.pillole.org/public/aspnuke/news.asp?id=4939 http://www.pillole.org/public/aspnuke/news.asp?id=5178 http://www.pillole.org/public/aspnuke/news.asp?id=5500 http://www.pillole.org/public/aspnuke/news.asp?id=5786