Sopravvivenza e mortalità: come interpretare correttamente i dati degli studi
MEDICINA
17-12-2007 01:30
Autore: admin
Letture complessive articolo: 34648
I concetti di mortalità e sopravvivenza possono essere espressi in vari modi ed è importante conoscere il significato delle varie espressioni.
A. Battaggia, L. Puccetti, R. Rossi (in ordine alfabetico)
pag 3
Letture di questa pagina: 1512
Considerare tutti, non solo i malati
Quando si legge di aumento della sopravvivenza o di riduzione della mortalità, soprattutto in uno studio di screening, bisogna stare molto attenti a cosa queste misure si riferiscono e come sono state calcolate.
Purtroppo bisogna stare bene attenti quando si legge uno studio di screening per capire in quale modo sono state determinate mortalità e sopravvivenza. Per esempio gli autori dello studio ELCAP [N Engl J Med 2006;355:1763-71.] hanno seguito 31.567 pazienti screenati per cancro del polmone con TAC spirale eseguita una volta all' anno. Lo screening portò alla diagnosi di 484 cancri del polmone, di cui 412 con tumore in stadio I. Per questi soggetti gli autori stimarono una sopravvivenza a 10 anni pari a 88%. Tra i 302 partecipanti con tumore allo stadio I sottoposti ad intervento chirurgico fu riscontrata una sopravvivenza a 10 anni pari al 92%. Gli autori conclusero che l' esecuzione annuale di TAC spirale permette una diagnosi precoce e un aumento della sopravvivenza.
Sono affidabili queste conclusioni? Molto poco sia perché questo studio mancava un gruppo di controllo, sia perché la sopravvivenza è stata calcolata sui malati, esponendosi pertanto al bias della sovradiagnosi.
Quando si legge di aumento della sopravvivenza o di riduzione della mortalità, soprattutto in uno studio di screening, bisogna stare molto attenti a cosa queste misure si riferiscono e come sono state calcolate.
Un messaggio forte per una corretta interpretazione dei risultati di uno studio di screening è che l' outcome deve essere rilevato su tutti i pazienti randomizzati e non solo sui pazienti riconosciuti affetti dalla malattia.
Purtroppo bisogna stare bene attenti quando si legge uno studio di screening per capire in quale modo sono state determinate mortalità e sopravvivenza. Per esempio gli autori dello studio ELCAP [N Engl J Med 2006;355:1763-71.] hanno seguito 31.567 pazienti screenati per cancro del polmone con TAC spirale eseguita una volta all' anno. Lo screening portò alla diagnosi di 484 cancri del polmone, di cui 412 con tumore in stadio I. Per questi soggetti gli autori stimarono una sopravvivenza a 10 anni pari a 88%. Tra i 302 partecipanti con tumore allo stadio I sottoposti ad intervento chirurgico fu riscontrata una sopravvivenza a 10 anni pari al 92%. Gli autori conclusero che l' esecuzione annuale di TAC spirale permette una diagnosi precoce e un aumento della sopravvivenza.
Sono affidabili queste conclusioni? Molto poco sia perché questo studio mancava un gruppo di controllo, sia perché la sopravvivenza è stata calcolata sui malati, esponendosi pertanto al bias della sovradiagnosi.