News – infettivologia
Screening dell'epatite C
Uno studio osservazionale suggerisce che lo screening dell'HCV basato sulla presenza di specifici fattori di rischio non diagnostica quattro soggetti HCV positivi su cinque.
Quando iniziare la terapia antiretrovirale
Due studi randomizzati e controllati dimostrano che la terapia antiretrovirale andrebbe iniziata subito, anche nei soggetti con infezione da HIV asintomatici e con alta conta CD4.
Un vaccino per l'Ebola
Il Lancet pubblica i risultati del primo studio sull'efficacia di un vaccino per l'Ebola.
La nevralgia post-erpetica
Una sintesi sulla diagnosi, sulla terapia e sulla prevenzione della nevralgia post-erpetica.
Per quanto tempo è efficace la vaccinazione contro l'HBV?
In soggetti vaccinati da adulti che lavorano in ambito sanitario non sembra necessario, dopo il ciclo primario, somministrare una dose di richiamo di vaccino per il virus dell'epatite B.
Terapia dell'epatite C: una revisione sistematica
Una revisione sistematica della letteratura ha analizzato l'efficacia della terapia per l'epatite cronica C.
Herpes zoster: quali sono i fattori di rischio?
Numerosi sono i fattori di rischio per l'herpes zoster, tra cui l'età avanzata, le malattie ematologiche e le condizioni che deprimono il sistema immunitario.
Gestione ambulatoriale dell'anafilassi post vaccinazione
La Società Italiana di Pediatria SIP, FIMP, SIMEUP e SItI hanno realizzato un poster sulla Gestione ambulatoriale dell’anafilassi dopo vaccinazione aggiornato a settembre 2014.
Rischio di morte cardiaca con claritromicina e roxitromicina
Alcuni farmaci della classe dei macrolidi sono noti per interferire con la corrente ritardata del potassio, con conseguente accumulo degli ioni potassio nei miociti cardiaci e, quindi, ritardata depolarizzazione cardiaca. Evidente all’ECG come prolungamento dell’intervallo QT, questo meccanismo è ritenuto sottostare all’aumentato rischio di torsione di punta con i macrolidi. Sebbene numerosi case reports e reports spontanei supportino questo concetto, è ancora limitata l’evidenza dagli studi controllati per confermare e quantificare un potenziale auento degli eventi cardiaci gravi. Due studi di coorte dei beneficiari del Medicaid US hanno riscontrato un aumento del rischio di morte cardiaca improvvisa e di morte cardiovascolare con eritrocina ed azitromicina, rispettivamente. Entrambi gli studi hanno riportato un amento del rischio nel periodo dell’uso corrente di questi antibiotici, supportando, quindi, un meccanismo di tipo acuto. Mentre questi studi sono stati realizzati in coorti a basso rischio cardiovascolare basale, un recente studio di coorte basato su popolazione di giovani e di adulti di media età a basso rischio basale non ha riscontrato un significativo incremento del rischio di morte cardiovascolare con azitromicina. Il rischio cardiovascolare associato all’esposizione ai macrolidi tranne l’eritromicina e l’azitromicina è poco noto, fatta eccezione per un piccolo studio tedesco caso-controllo teso a valutare l’associazione tra morte cardiaca e claritromicina. Come l’eritromicina, la claritromicina è metabolizzata dal citocromo P450 3A, generando, pertanto, il potenziale per un’interazione farmacologica con altri farmaci che interferiscono con questo enzima. La roxitromicina, metabolizzata dallo stesso enzima, sembra essere meno suscettibile alla inibizione del citocromo P 450 3 A.