Incertezze prescrittive sulla pillola del giorno dopo

PROFESSIONE
13-01-2006 00:10
Autore: admin
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La prescrizione dei contraccettivi post-coitali suscita notevoli problemi legali e deontologici nei sanitari. Alcune strutture pubbliche ne rifiuterebbero la prescrizione per motivi "sanitari". Una disamina aggiornata.
Daniele Zamperini

norlevo

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La contraccezione postcoitale, o contraccezione di emergenza, viene utilizzata dalle donne che hanno avuto rapporti sessuali a rischio di concepimento ma che non desiderino una gravidanza. Sono state utilizzate diverse metodiche per ottenere il risultato dell’evitamento di una gravidanza indesiderata: inserzione di uno IUD; assunzione di preparati ormonali a dosi elevate (estrogeni, estroprogestinici, progestinici, danazolo).
Attualmente il metodo piu' usato e' l' assunzione di levonorgestrel (Norlevo).
Molti contrasti sono nati circa l' obbligo o meno, da parte dei sanitari, di prescrivere tale farmaco per una procedura che, per molti, e' assimilabile ad un "aborto mascherato".
Occorre far chiarezza sul problema:

Il levonogestrel (Norlevo)
La scheda tecnica del farmaco riporta:
" Norlevo non deve essere somministrato a pazienti con disfunzione epatica grave. Sindromi di grave malassorbimento, come la malattia di Crohn, potrebbero compromettere l'efficacia di Norlevo.Il medicinale contiene lattosio; pertanto i pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al lattosio, con deficit di lattasi di Lapp o malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere il medicinale.Il farmaco non è indicato in caso di gravidanza già in atto e non può interrompere la gravidanza stessa. In caso di insuccesso di questo metodo contraccettivo, con prosecuzione della gravidanza, studi epidemiologici hanno indicato che i progestinici non hanno effetti avversi di tipo malformativo sul feto. "

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